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Uno strumento per comprendere l'altro

Aggiornamento: 8 feb 2019



Come nasce il counseling? Nel mondo del sociale, de terzo settore, dell'assistenza e della relazione di aiuto ci sarà capitato di porci una domanda analoga. Partendo da lontano, ma non troppo, troviamo Carl Rogers, psicologo e terapeuta tra gli anni cinquanta e settanta. Sebbene non sia l'unico padre, può senza errori essere considerato uno dei massimi contribuenti alla nascita del counseling. La prima grande rivoluzione iniziò dal suo best seller, ancora di più dal titolo del libro: “la terapia centrata sul cliente”. Tutto ciò prende forma dall’assunto di base che il paziente (appunto opportunamente ribattezzato Cliente) è “colui che sa!” Il Cliente è il nucleo centrale delle proprie potenzialità.

Chi meglio conosce ciò che lo rende infelice, poichè lo sta facendo soffrire? Pertanto egli stesso dovrà scoprire quale dovrà essere il passo successivo da compiere per trovare ciò che secondo i suoi riferimenti lo farà stare meglio.

Potremmo affermare, secondo la traccia che Rogers ci ha lasciato in eredità, che l’esperto del problema è la persona stessa che lo avverte. Rogers era così convinto di questa sua rivoluzionaria e innovativa intuizione che all’inizio chiamò il suo modo di lavorare “counseling non direttivo”, sottolineando in questo modo come il compito del counselor fosse quello di consentire al cliente di entrare in contatto con le sue stesse risorse interiori piuttosto che consigliarlo e/o influenzarlo circa la direzione da scegliere.

Questo modo di accettare l'altro incondizionatamente si lega al diritto che ognuno di noi ha diritto di esistere in quanto tale, senza giudizio nei confronti di desideri e aspettative, piuttosto solo valutazioni della funzionalità di scelte strategiche e comportamenti che la persona produce.

Le persone sane sono ritenute per loro natura buone e capaci di comportarsi in maniera efficace, capaci di darsi degli obiettivi. Esse non rispondono passivamente all’influenza dell’ambiente e di fronte alle proprie pulsioni interiori sono in grado di compiere scelte autonome e mature, non dettate solo ed esclusivamente dal desiderio o dalle emozioni che in un dato momento possono diventare fuorvianti rispetto alla lettura della realtà. Esse diventano inefficaci e disturbate solamente quando interviene un apprendimento errato. Senza dubbio bisogna tra le possibili interferenze alla crescita e al cambiamento, tra quelle indicate da Rogers, le influenze familiari, scolastiche e sociali che possono limitare ogni sforzo dedicato.

Tra le possibili interferenze alla crescita e al cambiamento, indicate da Rogers, trovano un posto rilevante le influenze familiari, scolastiche e sociali che possono limitare ogni sforzo dedicato.

Tuttavia ogni condizionamento negativo può essere vinto se l’individuo è disposto ad accettare la responsabilità della propria vita, senza preoccuparsi eccessivamente delle valutazioni, delle esigenze e delle preferenze altrui, così da facilitare il complesso e ambito processo di auto realizzazione.

Sebbene non sia questo il contesto va precisato che il counselor non può sostituirsi allo psicologo, o ad un terapeuta della mente, per cui è necessario un percorso accademico del tutto diverso.


DOMENICO DE ANGELIS

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